Consigli su come scattare una foto
Premessa
Non sono un fotografo professionista, un amante della fotografia o di programmi di postproduzione.
Non me ne intendo di scatti in modalità manuale e non possiedo una reflex.
Non sono un fotografo professionista, un amante della fotografia o di programmi di postproduzione.
Non me ne intendo di scatti in modalità manuale e non possiedo una reflex.
Di seguito qualche consiglio su come scattare foto guardabili ai gechi leopardini, tutto ciò senza avere macchina e strutture professionali.
Per prima cosa analizziamo come NON dover scattare una foto, è molto brutto a vedersi un geco fotografato nel proprio box, magari anche con tanta sporcizia come sfondo.
Per prima cosa analizziamo come NON dover scattare una foto, è molto brutto a vedersi un geco fotografato nel proprio box, magari anche con tanta sporcizia come sfondo.
Non gradevole all’occhio è anche uno sfondo non uniforme come tovaglie o coperte. Sarebbe meglio crearsi un “set” a parte ed utilizzare quello per fare le foto.
Ancora bisognerebbe evitare di usare il flash come unica fonte di luce, questo fa risultare i colori molto falsati oltre ad avere una foto genericamente buia.
Altro difetto è quello di fotografare un geco che si esibisce in tutta la sua lunghezza, a parer mio è più bello un geco che si pone nella tipica forma raccolta piuttosto di un geco proteso in una camminata o fuga.
Ancora bisognerebbe evitare di usare il flash come unica fonte di luce, questo fa risultare i colori molto falsati oltre ad avere una foto genericamente buia.
Altro difetto è quello di fotografare un geco che si esibisce in tutta la sua lunghezza, a parer mio è più bello un geco che si pone nella tipica forma raccolta piuttosto di un geco proteso in una camminata o fuga.
Evitare le ammucchiate, io consiglierei di fotografare
sempre un geco alla volta, in modo da poterne apprezzare i particolari, a meno
che l’unione di più gechi non serva a far notare qualche particolare di
entrambi.
Detto questo vediamo come fare belle foto, partiamo come prima cosa dal “set” di cui parlavamo prima. Il mio “set” è una vecchia scatola di polistirolo, da cui ho tolto un lato. L’intera scatola l’ho foderata di cartoncino bristol oppure di carta scottex (senza disegni). Il colore della carta è bianco perché è un colore che non contrasta quello di questi gechi, ma una volta presa la mano si potranno fare prove con panni neri, blu, specchi e pietrisco. La luce migliore sarebbe quella del sole, ma in alternativa un neon a luce fredda (bianca) farà bene il suo lavoro, io lo tengo fissato al di sopra della scatola di polistirolo. Una volta realizzato il nostro “set” con cartoncino e luci, ci manca solo di inserire il nostro geco all’interno. |
Cerchiamo di fotografarlo con la macchina quasi sempre senza
zoom o almeno con una piccola percentuale in modo da avere foto migliori, è
importante mettere a fuoco una zona ben precisa del geco, io di solito scelgo
sempre la testa ed in particolare l’occhio.
Scatto tutte le mie foto con una modalità preimpostata della mia macchina (una NIKON P100) ovvero la MACRO. Inoltre con l’utilizzo del flash riesco ad evitare l’effetto mosso, cosa molto frequente perché non tutti i gechi sono collaborativi.
Infine, non ossessionate i gechi con foto tutti i giorni o troppi scatti, ricordate che non sono modelli e per loro è una fonte di stress.
Scatto tutte le mie foto con una modalità preimpostata della mia macchina (una NIKON P100) ovvero la MACRO. Inoltre con l’utilizzo del flash riesco ad evitare l’effetto mosso, cosa molto frequente perché non tutti i gechi sono collaborativi.
Infine, non ossessionate i gechi con foto tutti i giorni o troppi scatti, ricordate che non sono modelli e per loro è una fonte di stress.